All’inizio del 2021, la dottoressa Hélène Renoux, medico di medicina generale, omeopata, presidente del Comitato Europeo per l’Omeopatia (ECH) e della Société savante d’homéopathie (SSH), ha pubblicato un articolo sulla rivista francese La Revue d’Homéopathie, nel quale passa in rassegna le risposte che l’omeopatia può fornire alle principali sfide cui va incontro oggi la sanità pubblica. Nel suo articolo, la dottoressa Renoux rivendica l’importanza che riveste l’omeopatia nei nostri sistemi sanitari e la sua grande utilità nel preservare l’ambiente.

Preservare il pianeta significa impegnarsi a migliorare sia la salute animale, sia quella umana. Stabilire questo circolo virtuoso richiede di ripensare i paradigmi della medicina attuale e, più globalmente, della scienza, di fronte alle sfide sociali.
Come spiega la dottoressa Hélène Renoux già nell’introduzione al suo articolo pubblicato sulla rivista francese La Revue d’Homéopathie: “Le risposte dell’omeopatia alle principali sfide odierne in materia di salute pubblica sono presenti in questo pensiero olistico[1]” verso cui dobbiamo tendere per rispondere alle sfide sanitarie di domani.
Questo pensiero olistico mira alla “presa di coscienza dei legami tra salute umana, salute animale e stato ecologico globale” del nostro pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).
Pensare globalmente per agire concretamente: la scelta dell’omeopatia
La medicina si trova oggi ad affrontare importanti sfide: resistenza agli antibiotici, malattie non trasmissibili, cambiamenti climatici e problemi ambientali. Per non parlare della crisi del Covid-19 o delle conseguenze della crisi economica.
In quanto professionista sanitario, la dottoressa Renoux richiama la nostra attenzione sulle opzioni che abbiamo a portata di mano in materia di salute e che potrebbero esercitare un impatto positivo sul nostro ecosistema sanitario e sull’ambiente. Tra queste soluzioni, il medico sottolinea i benefici della medicina complementare, e più in particolare dell’omeopatia.
“L’omeopatia è a un punto di svolta nella sua storia. In questo momento critico che il mondo sta affrontando può rappresentare un’opportunità per il futuro, perlomeno per il futuro sanitario del mondo. L’omeopatia offre un’alternativa alle vecchie soluzioni, che hanno mostrato i loro limiti, e accompagna i cambiamenti di mentalità” ricorda la dottoressa Hélène Renoux.
Riconosciuta da milioni di pazienti e professionisti sanitari in molti paesi per la sua efficacia, l’omeopatia ha rivelato tutta la sua pertinenza nell’offerta di cure mediche. In Europa, quasi un terzo della popolazione fa ricorso a questa terapia.
Omeopatia, una medicina del futuro per migliorare la nostra salute e quella del pianeta
La resistenza agli antibiotici, il tema della nostre società iper-medicalizzate
Uno dei più importanti problemi di salute pubblica, oggi, è l’antibioticoresistenza (o resistenza agli antibiotici). In Francia, ogni anno, l’antibioresistenza è causa di 5.543 decessi in pazienti con infezioni batteriche resistenti, mentre 124.806 pazienti sviluppano un’infezione legata a batteri resistenti. Su scala globale, le resistenze microbiche sarebbero responsabili di 700.000 decessi l’anno.
Ma i danni causati dall’uso eccessivo di antibiotici non riguardano solo gli esseri umani. Il loro consumo ha anche un effetto sugli animali, che rischiano di trasmettere le loro malattie all’uomo se diventano resistenti agli antibiotici, e sull’ambiente a causa dei residui farmacologici che vi vengono introdotti.
In questo contesto, l’omeopatia rappresenta una soluzione complementare per mitigare, o addirittura ridurre, gli effetti indesiderati dell’uso eccessivo di antibiotici: gli operatori sanitari che prescrivono medicinali omeopatici ne hanno notato l’efficacia contro alcune infezioni (come l’otite media acuta e la dirrea nei bambini[2]), consentendo di limitare l’uso di antibiotici[3] e ridurre i tempi di guarigione.
L’omeopatia come risposta all’inquinamento da farmaci
L’omeopatia, e più precisamente l’agro-omeopatia, fornisce una risposta completa e adatta agli esseri e agli organismi viventi. I medicinali omeopatici non rilasciano nessun residuo farmacologico nell’ambiente: ecco perché rappresentano una scelta responsabile privilegiata da un numero crescente di agricoltori e allevatori, che consente loro di migliorare la salute delle loro terre, delle piante e degli animali. Il loro uso sostenibile permette di preservare la salute dell’animale, dell’uomo e a maggior ragione dell’ambiente.
Prendendosi cura della salute dell’uomo, della natura e degli animali, l’omeopatia risponde in modo completo ai principi di One Health.

L’omeopatia come terapia di supporto per le malattie non trasmissibili
L’omeopatia, come trattamento in prima battuta o come supporto, è in grado di prevenire e alleviare una vasta gamma di patologie o malattie croniche: da ansia e depressione a disturbi reumatologici ed oncologici. Di fronte alla crescente richiesta di benessere, sempre più professionisti e malati oncologici si rivolgono infatti all’omeopatia come medicina complementare in grado di accompagnarli e portare sollievo nei loro pesanti percorsi terapeutici. Nel 2018, quasi il 30% dei malati di cancro ricorreva all’omeopatia come cura di supporto.
Grazie a un approccio su misura che prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, l’omeopatia sta dimostrando la sua capacità di rispondere alle grandi sfide sanitarie. Anche l’OMS ha avallato questa constatazione, promuovendo l’uso dell’omeopatia e della medicina complementare.
“L’omeopatia è probabilmente il futuro della medicina, ed è nostro dovere farlo sapere, farlo capire, renderlo evidente”, conclude la dottoressa Hélène Renoux.
L’omeopatia, in quanto terapia del futuro, occupa un posto di rilievo nell’offerta di cure atte ad affrontare queste sfide. Per questo motivo, la dottoressa Renoux auspica che si attui un lavoro scientifico ed educativo teso a offrire all’omeopatia un migliore e più giusto riconoscimento, riducendo il divario tra le diverse terapie. Si tratta di fondere le conoscenze, come ci ricorda anche il dottor William Suerinck, psichiatra e omeopata, nell’intervista che ci ha concesso.
Un esercizio che permetterà lo sviluppo di una sanità integrativa, che tenga conto del pianeta, della nostra vita e della nostra salute.
[1] Renoux H. Les réponses de l’homéopathie aux principaux défis de santé publique actuels. La Revue d’Homéopathie (2021), https://doi.org/10.1016/j.revhom.2020.11.001
[2] Jacobs J, Springer DA, Crothers D. Homeopathic treatment of acute otitis media in children: a preliminary randomized placebocontrolled trial. Pediatr Infect Dis J 2001;20:177–83. Jacobs J, Jiménez LM, Gloyd S, Gale JL, Crothers D. Treatment of acute childhood diarrhea with homeopathic medicine: a randomized clinical trial in Nicaragua. Pediatrics 1994;93:719–25.
[3] Grimaldi-Bensouda L, Begaud B, Rossignol M, Avouac B, Lert F, et al. Management of upper respiratory tract infections by different medical practices, including homeopathy, and consumption of antibiotics in primary care: the EPI3 Cohort Study in France 2007-2008. PLoS ONE 2014;9:e89990.
“Quelle place pour l’homéopathie dans l’offre de soins ?”, Livre blanc, juin 2019, disponible sur : https://monhomeomonchoix.fr/livre-blanc-quelle-place-pour-l-homeopathie-dans-l-offre-de-soins.pdf
“4ème tribune du museum : une planète, une santé”, France culture, octobre 2020, disponible sur : https://www.franceculture.fr/conferences/museum-national-dhistoire-naturelle/une-planete-une-sante?fbclid=IwAR0NP1npAC3vArEKVPgKF-RDaOJ9bzShW7nhJRfDAplENWEi3DhuTYrJlGc
Santé Publique France “Consommation d’antibiotique et antibiorésistance en France, en 2017”, disponible sur : https://www.santepubliquefrance.fr/les-actualites/2018/consommation-d-antibiotiques-et-antibioresistance-en-france-en-2017