Spinto dal desiderio di raggiungere il maggior numero di persone, William Suerinck, psichiatra e omeopata di Marsiglia, ha deciso di mettere a disposizione su Youtube il suo documentario Homéopathie, une autre voie. In questa intervista, l’autore ripercorre con passione le ragioni che lo hanno spinto a realizzare il film, e ricorda il ruolo dell’omeopatia come terapia complementare e sostenibile nel panorama attuale di sfide sanitarie che stiamo fronteggiando.
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MonHoméoMonChoix [MHMC] – Il suo film Homéopathie, une autre voie è ora disponibile gratuitamente su YouTube. Non è cosa da poco: quali sono le ragioni per cui ha deciso di renderlo liberamente accessibile su Internet? |
William Suerinck [W.S.] – Homéopathie, une autre voie è un documentario di senso civico. Lo ha reso possibile una raccolta fondi, insieme al finanziamento da parte di pazienti, associazioni, omeopati, allevatori e di tutta una parte della comunità medica. Non ho ricevuto finanziamenti da parte di nessuna azienda.
Abbiamo deciso di renderlo disponibile gratuitamente per raggiungere il maggior numero possibile di persone e perché credo nell’importanza della condivisione della conoscenza. Del resto, è questo il senso con cui è stato realizzato questo documentario – che, lo ribadisco, non ha valore di prova – e presenta le esperienze e le testimonianze di numerosi utilizzatori dell’omeopatia. Inoltre, con la crisi del Covid-19, è molto più complesso poter vedere un film in sala.
MHMC – Cosa l’ha spinta a realizzare un film sull’omeopatia? Quale messaggio voleva trasmettere?
W.S. – La realizzazione del film trova origine nell’indignazione e nella rabbia che ho cominciato a provare sei anni fa, quando un’ondata denigratoria contro l’omeopatia ha iniziato a prendere forma nei Paesi occidentali, in particolare in Europa. Gli attacchi all’omeopatia non sono una novità, vanno avanti da più di due secoli. Fin dall’inizio il suo fondatore, Samuel Hahnemann, dovette affrontare attacchi importanti, pur essendo un membro dell’Accademia delle Scienze. Era uno scienziato brillante, che conosceva bene la botanica, la chimica, la farmacia e la medicina, oltre a essere un grande traduttore di opere scientifiche.
Inoltre, i film che avevo visto sull’omeopatia non mi avevano convinto molto. Spesso mostravano pazienti il cui stato di salute era migliorato grazie ai trattamenti omeopatici, ma gli argomenti scientifici presentati erano deboli, con poche citazioni degli studi, e gli omeopati erano spesso delle macchiette! Così, mi è venuta voglia di mostrare che cosa sia davvero l’omeopatia, in tutta la sua complessità, perché molte persone ne parlano senza sapere precisamente di cosa si tratta. È una medicina che si fonda su principi estremamente precisi, le cui regole – stabilite più di due secoli fa – sono ancora valide e i cui risultati hanno convinto più di 200 milioni di persone nel mondo!
“Così, mi è venuta voglia di mostrare che cosa sia davvero l’omeopatia, in tutta la sua complessità, perché molte persone ne parlano senza sapere precisamente di cosa si tratta”
MHMC – Attraverso questo film, desidera quindi dare voce a chi pratica l’omeopatia, mostrando la diversità delle sue possibili applicazioni.
W.S. – Esattamente, mi sembrava importante dare uno spazio di espressione a coloro che usano questa terapia quotidianamente: medici di base, ospedalieri, veterinari, allevatori e anche agricoltori, dal momento che il film parla anche di agro-omeopatia. Volevo anche trattare gli aspetti scientifici, visto che c’è chi continua a sostenere che l’omeopatia non è scientifica – il che è un’assurdità! La ricerca è progredita considerevolmente; ci sono lavori e prove scientifiche dell’azione biologica dell’omeopatia sulle cellule, gli animali e i modelli vegetali. Vi invito a leggere, per esempio, la meta-analisi di Mathie, che mostra i risultati ottenuti in un certo numero di patologie.
“Se si pensa che 200 milioni di persone usano l’omeopatia unicamente per la loro salute, questo approccio terapeutico dovrebbe essere approfondito prima di essere criticato.”
MHMC – Qual è stato il riscontro del pubblico? Ha recepito ostilità, entusiasmo… qualche scettico ha deciso di provare?
W.S. – La risposta è stata molto buona. Ho ricevuto solo una o due critiche, mentre ci aspettavamo di trovare dei detrattori, con cui avremmo comunque potuto dialogare in modo costruttivo.
Abbiamo ricevuto anche molte testimonianze toccanti. E abbiamo avuto riscontri positivi da parte di medici che si consideravano piuttosto contrari all’omeopatia. Hanno riconosciuto di essere adesso più aperti a un approccio integrato alla medicina e, dopo aver visto il film, pur restando poco inclini a praticarla, hanno ammesso di essersi documentati sull’omeopatia. Penso in particolare a un giovane specialista che mi ha scritto. Il documentario l’ha colpito, tanto che poi ha cercato da solo su Internet dei dati scientifici sull’omeopatia – che si possono trovare sul sito dell’HRI (Homeopathy Research Institute) per esempio. Alla fine, ciò che ha letto lo ha convinto. Un altro medico di base mi ha detto: “Lei ha ragione di battersi. Comprendo meglio, dopo aver visto il film, perché gli omeopati difendono con tanto ardore e passione la medicina che praticano da anni.”
Il riscontro del film è stato molto positivo anche sui social network, con pochissime critiche. Volevo uscire dalla polemica sterile del “non è scientifica, è solo un placebo” per fare un documentario su ciò che è veramente l’omeopatia sul campo, il più vicino possibile a chi la pratica e ai pazienti.
MHMC – Che significato assume e che risvolti ha Homéopathie, une autre voie rispetto alle problematiche sanitarie e sociali di oggi?
W.S. – Sul piano terapeutico la medicina è disarmata di fronte alle sfide sanitarie che abbiamo di fronte. Esse impongono la necessità di riunire tutte le forze e le conoscenze disponibili nel campo sanitario e medico. La conclusione del mio film va in questa direzione.
Assistiamo, per esempio, a una crescita esponenziale dei tumori e delle malattie croniche, i cui costi di trattamento sono impressionanti, e temo che ci stiamo avvicinando piuttosto rapidamente al limite delle nostre possibilità. La sfida per la medicina integrata è di associarsi alla medicina convenzionale per ridurre gli effetti secondari e migliorare la qualità e, auspicabilmente, la durata della vita dei pazienti.
C’è anche un problema di salute pubblica che riguarda l’allevamento, i rifiuti sanitari, il misuso dei medicinali… Nell’agricoltura biologica, per esempio, è stato imposto un disciplinare estremamente rigido, che richiede l’abbandono degli antibiotici. Cosa resta quindi? La fitoterapia, gli oli essenziali e l’omeopatia, che numerosi allevatori promuovono con entusiasmo.
“La sfida per la medicina integrata è di ridurre gli effetti secondari e migliorare la qualità e, auspicabilmente, la durata della vita dei pazienti.”
MHMC – Quali sono i suoi prossimi progetti?
W.S. – Spero di poter scrivere un libro entro l’anno per raccontare la mia esperienza trentennale con l’omeopatia. Vorrei continuare a condividere altre testimonianze, magari in un secondo film. Non abbiamo potuto a includere tutto il materiale a disposizione in questo primo documentario; quindi, non è escluso che si possa andare oltre.
MHMC – Possiamo chiederle un commento finale o un consiglio per i nostri lettori e i suoi spettatori?
W.S. – Ne ho diversi! Prima di tutto, realizzare questo film è stata un’avventura. Sono sempre stato un appassionato di cinema. Penso che con un film o un libro si possa cambiare il punto di vista delle persone su molte cose: guardate ad esempio Just one drop, che ripercorre tutta la storia del famoso report australiano e del suo insabbiamento da parte delle autorità, e Magic Pill, che racconta l’esperienza dell’omeopatia nell’ambito della medicina umanitaria.
Infine, vorrei concludere con una considerazione: la medicina cosiddetta convenzionale ha perso il senso della globalità e della complessità. Le medicine complementari oggi prendono in carico l’essere umano in tutta la sua complessità. E sul campo, l’omeopatia si dimostra efficace e rilevante.
“Le medicine complementari prendono in carico l’essere umano in tutta la sua complessità. E sul campo, l’omeopatia si dimostra efficace e rilevante.”
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Homéopathie, une autre VoieUn film di William Suerinck (2019) Disponibile gratuitamente su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=OL6V5vqfcSs |
Sullo sfondo delle grandi sfide sanitarie e ambientali degli ultimi anni, il documentario inedito Homéopathie, une autre voie è un invito a imboccare “un’altra strada” per curarsi: quella dell’omeopatia, una medicina che rispetta gli esseri viventi e l’ambiente. Realizzato nel 2019 dallo psichiatra e omeopata William Suerinck, questo film rivela l’essenza di questo approccio terapeutico, i suoi principi, i suoi stretti legami con la natura e gli insospettabili effetti sugli esseri viventi nella loro globalità, attraverso numerose testimonianze. Donne e uomini, pazienti e professionisti sanitari, allevatori e agricoltori, scienziati e veterinari si alternano nell’esprimere la loro adesione a questa medicina.
Homéopathie, une autre voie è stato selezionato in tre festival francesi: Metz, Salon de Provence e La Ciotat.
Il film Homéopathie, une autre voie è disponibile su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=OL6V5vqfcSs
Chi è il dott. William Suerinck?
Il dott. William Suerinck è psichiatra e omeopata da oltre trent’anni. Con una ricca esperienza in ambito privato, ospedaliero e in entità medico-sociali, lavora con adulti, bambini e adolescenti che soffrono di disturbi psicologici.
Specializzato in psicoanalisi, ha conseguito una formazione approfondita in omeopatia, che propone come trattamento complementare o alternativo. Questo gli consente di offrire un approccio globale molto personalizzato a ciascuno dei suoi pazienti.
È anche docente presso l’INHF-Paris e ha contribuito all’insegnamento dell’omeopatia nell’ambito dei Diplomi universitari delle facoltà di medicina di Bobigny, Strasburgo e Marsiglia.